03 - Com’è nato il “problema” cinghiali
Vogliamo chiarire perché ci troviamo in un momento storico in cui la coabitazione con i cinghiali è diventata difficoltosa.
Il cinghiale che causa danni alle coltivazioni, molto più grande e prolifico della specie che era originariamente presente in poche e ristrette zone in Italia, è discendente di quelli introdotti nel territorio dai cacciatori a partire dagli anni sessanta. La specie autoctona era scarsamente diffusa e di dimensioni più piccole, quindi poco interessante dal punto di vista ludico per i cacciatori.
Successivamente il ripopolamento a scopo venatorio è stato vietato (tranne che nelle aziende faunistico venatorie ed agrituristico-venatorie adeguatamente recintate), ma si registrano comunque casi di ripopolamenti abusivi.
Alcuni esempi: 1 agosto 2006, Cuneo – 24 ottobre 2011, Modena – 11 dicembre 2011, Avellino – 4 aprile 2013, Verbano Cusio Ossola – 25 ottobre 2015, Padova – 25 ottobre 2016, Pavia – 19 febbraio 2016, Assisi – 30 novembre 2016, L’Aquila – 16 settembre 2017, Lecce nei Marsi – 13 ottobre 2017, Ragusa – 7 novembre 2017, Sesto Calende – 7 febbraio 2018, Palermo – 1 marzo 2018, Vergiate – 20 marzo 2018, Pescara – 7 gennaio 2019, Livorno – Etc.
Sebbene il numero di cacciatori stia diminuendo di anno in anno, il numero di cinghiali ammazzati è in costante aumento.
Parleremo in dettaglio di questo fenomeno nel prossimo video. Ma è negli ultimi 5-10 anni che la popolazione di cinghiali è arrivata ad un numero “troppo elevato”, ovviamente secondo parametri esclusivamente umani, perché in natura, la popolazione di fauna selvatica si regolerebbe da sola in un sistema che prevede un numero di nascite congruo rispetto alle risorse disponibili in termini di cibo, prede e predatori. Se non ci fosse l’intervento dell’uomo a squilibrare il tutto.
Le pubbliche amministrazioni e le associazioni degli agricoltori continuano a delegare la soluzione dei problemi di coabitazione coi cinghiali (e con gli animali selvatici in generale) alla stessa categoria che ha causato il “problema”: i cacciatori. Ma che interesse può avere un cacciatore, il cui obiettivo, la cui passione è ammazzare cinghiali, a fare in modo che l’emergenza cinghiali non esista più? Chi ammazza dopo? Soprattutto se è un cacciatore che fa attività venatoria con finalità commerciale.
Il conflitto di interessi è forte e chiaro.
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