04 - La caccia è efficace nel contenimento dei cinghiali e nella prevenzione dei danni?
Vogliamo parlare di uno dei temi più cruciali dell’emergenza cinghiali: perché i cacciatori non solo sono totalmente inutili nel controllo della popolazione di cinghiali ma addirittura sono una delle cause del loro aumento?
Vogliamo affrontare l’argomento da un punto di vista strettamente scientifico, tralasciando per ora il tema etico. Esistono decine di ricerche, pubblicate da ricercatori e studiosi, che hanno dedicato la loro carriera ad analizzare il problema, sia sul campo che con i dati. Ed è loro che vogliamo citare.
Chiunque può esprimere un’opinione, ma l’ignoranza non apporta nessun valore ad una discussione. Ricordiamo che andare nei boschi e nei campi, anche 5 giorni a settimana da settembre a gennaio, per sparare a qualunque essere vivente si muova, può fare di te un killer esperto, ma non certo un esperto della vita delle popolazioni di cinghiali.
Per confutare quanto stabilito da decine di ricerche scientifiche pubblicate, ne serve un numero maggiore che asserisca il contrario.
Il bello della scienza è che resta vera indipendentemente dal fatto che ci si creda o meno.
La caccia non solo è inutile al contenimento della specie, ma è dannosa. Sembrerebbe intuitivamente che gli abbattimenti siano utili alla riduzione del numero di cinghiali e dell’entità dei danni ma invece è vero il contrario: in quasi tutta Europa il numero di cinghiali e l’entità dei danni aumenta, nonostante gli abbattimenti (7, 10, 11, 14, 15, 16, 21, 22, 23), mentre vi sono popolazioni di cinghiali non cacciate o poco cacciate, che restano stabili e fanno pochi danni (2, 10, 17).
Questo apparente paradosso si spiega con la struttura di popolazione del cinghiale con gruppi di femmine (compagnie) tra le quali vi è sincronizzazione dell’estro e del parto (3, 4, 5, 6, 9, 12, 16, 20) che in questo caso avviene solo una volta all’anno; la caccia romperebbe questo meccanismo causando parti due volte all’anno ed anticipando l’età del primo parto (1, 13, 18, 19). Un altro meccanismo è quello della rimozione, dovuta alla caccia, dei grandi maschi dominanti, che porta le femmine a passare da un regime monandrico ad uno poliandrico, con aumento della fertilità (8). In caso di cacce al seguito, alcuni cinghiali si allontanano fino a 20 km, ed in seguito utilizzano maggiormente la foresta e le colture e meno i luoghi aperti, arrecando maggiori danni (24).
Altri studiosi osservano che la caccia causa un aumento della mobilità dei cinghiali (per sfuggire alla caccia stessa) e quindi un aumento dei danni; consigliano pertanto di ridurre la pressione venatoria e soprattutto evitare battute di caccia nella stessa area a brevi intervalli di tempo (25).
La caccia è quindi causa diretta dell’aumento della grandezza di popolazione del cinghiale e dei danni.
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