07 - Il controllo della popolazione di cinghiali
Oggi vogliamo capire insieme se e come sia possibile tenere sotto controllo la popolazione di cinghiali in Italia.
Le attuali tendenze di crescita della popolazione umana e dello sviluppo nel territorio portano ad un aumento dei conflitti tra uomo e fauna selvatica.
La soluzione adottata dalle pubbliche amministrazioni, quando si verifica un problema di coabitazione in cui sono coinvolti i cinghiali, sia che il problema sia un incidente stradale, sia che il problema sia l’invasione di un campo coltivato, è l’abbattimento.
I dati dimostrano però che cacciare cinghiali non è una soluzione: nonostante il numero di cinghiali ammazzati aumenta anno dopo anno, aumentano anche i danni dichiarati dagli agricoltori.
Una soluzione interessante riguarda il controllo della fertilità della fauna selvatica. Siamo abituati a pensare alla sterilizzazione, che prevede la cattura dell’animale, un’operazione chirurgica, un periodo di convalescenza e la reintroduzione in natura. Un’operazione dal costo sicuramente elevato, che il genere umano probabilmente non vuole affrontare.
Gli studi più recenti sul controllo della fertilità per la fauna selvatica si sono invece concentrati sui vaccini immunocontraccettivi.
L’immunocontraccezione si ottiene esponendo un animale ad un antigene che stimola il sistema immunitario a produrre anticorpi contro proteine o ormoni essenziali per la riproduzione. Di conseguenza, i contraccettivi immunitari possono prevenire l’ovulazione, la produzione di spermatozoi o la fecondazione.
Un vaccino contraccettivo ideale per gli animali selvatici dovrebbe:
- essere efficace se somministrato in una singola dose;
- essere privo di effetti collaterali indesiderati;
- capace di sterilizzare la maggioranza degli animali per uno o più anni consecutivi;
- essere in grado di inibire la riproduzione nelle femmine ma idealmente anche nei maschi;
- essere somministrabile in qualsiasi momento del ciclo riproduttivo, in gravidanza e in allattamento;
- essere relativamente poco costoso da produrre e da somministrare sul campo;
- essere efficace solo sulla specie target;
- essere privo di effetti collaterali per animali che si cibano di carcasse trattate con tale contraccettivo;
- essere stabile a temperatura ambiente e idealmente in una vasta gamma di condizioni ambientali
Esiste un vaccino contraccettivo che risponde a molti di questi requisiti, si chiama GonaCon™ ed è stato inventato dal Wildlife Services (WS), un programma del dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti. Una singola dose di questo vaccino, somministrata ad un cinghiale, ha effetto per un periodo che va dai 4 ai 6 anni. Non ha effetti collaterali sull’animale a cui viene iniettato e non ha nessun effetto su un eventuale predatore che mangia l’animale vaccinato. Il costo di una singola dose si aggira attorno ai $2. È già stato sperimentato in Italia, in Toscana, in un ambiente controllato.
I dati indicano che l’iniezione del vaccino nel 30% della popolazione di cinghiali ne causerebbe una riduzione del 60% della popolazione in 5 anni di tempo.
Giovanna Massei and Dave Cowan, Csiro publishing 2014. Fertility control to mitigate human-wildlife conflicts: a review.
Per ora non esiste una versione del vaccino somministrabile per via orale, quindi dovrebbe essere iniettata negli animali previa cattura e successivo rilascio oppure con dardi, sparati a distanza col fucile.
Abbiamo chiesto al Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti a che punto è la versione orale del vaccino somministrabile tramite esche e ci hanno risposto che sono necessari ancora alcuni anni. A novembre 2022 è iniziata la sperimentazione in Italia. La dottoressa Giovanna Massei, con il suo team, ha già messo a punto un sistema di distribuzione delle esce vaccinali, che si chiama BOS™, che va installato nei boschi. È composto da due piatti sovrapposti che contengono l’esca, che sono apribili solamente dai cinghiali. Tutti gli altri animali selvatici non riescono.
In un futuro molto prossimo arriveremo ad installare questi piccoli apparecchi dal costo contenuto nelle zone in cui la popolazione di cinghiale è più numerosa; apparecchi che permetteranno solamente ai cinghiali di assumere dei contraccettivi che faranno in modo di ridurne la popolazione già a partire dal successivo periodo riproduttivo.
Attenzione: non stiamo parlando di prevenzione dei danni all’agricoltura ma di controllo della popolazione. Per i danni all’agricoltura la soluzione è già esistente e già funzionante, basta semplicemente applicarla. Stiamo parlando di distribuire contraccettivi ai cinghiali.
Riflessione
Pensate se facessimo un’operazione del genere per controllare la popolazione della specie più invasiva al mondo, che scandalo ed indignazione enormi susciterebbe una tale iniziativa?
Qual è la specie più invasiva/nociva al mondo?
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