Due giovani sono gravemente indiziati di avere appiccato, in concorso tra loro, tre distinti incendi boschivi di natura dolosa sul versante est del rilievo montuoso denominato “Monte Maggiore”, con l’aggravante per aver danneggiato un bene protetto e cagionato un danno grave, esteso e persistente all’ambiente.
Gli investigatori hanno ipotizzato che gli indagati abbiano agito con lo specifico intento di avvantaggiare l’indagato A.D.B. nella pratica della caccia al cinghiale, ovvero per concentrare gli animali selvatici in un determinato areale al fine di rendere molto più agevole l’abbattimento e/o la cattura a mezzo di trappole “lacci” poiché gli ungulati non frequentano le aree che sono state percorse dalle fiamme.