La specie del cinghiale e la sua diffusione è uno egli esempi più eclatanti della pessima gestione venatoria italiana, basata più sull’improvvisazione, il pressapochismo e una richiesta consumistica piuttosto che su solide e indispensabili basi specifiche.
Da anni perseguitato accanitamente,la sua presenza ha avuto risvolti negativi anche per effetto delle operazioni di immissione e di ripopolamento tendenti alla massimizzazione degli abbattimenti,favorite dalle amministrazioni pubbliche con il sostegno delle associazioni venatorie.
E così, paradossalmente, mentre da un lato si lamentano i danni causati dall’aumento dei cinghiali sul territorio, continuano i ripopolamenti e le immissioni, spesso abusive o comunque difficilmente controllabili, di altri cinghiali.
Qui sotto vi proponiamo alcuni degli articoli più recenti sui suddetti allevamenti abusivi…
Allevava abusivamente cinghiali e “porcastri” nel bosco: denunciato dai Carabinieri Forestali.