Succede nella località balneare dell’arco ionico tarantino, in Puglia.
Cacciatori a caccia di cinghiali fra le case di Marina di Ginosa.
Il governo porterà avanti un Far West che sta iniziando grazie alla modifica che ha da poco approvato della Legge 157/92?
Ora infatti, oltre alla caccia, si permetterà il “controllo” della fauna selvatica, senza un preventivo utilizzo di metodi non cruenti come la legge prima disponeva. Metodi ecologici di comprovata e certificata efficacia sostituiti da piani d’abbattimento responsabili di danni ambientali (vedi le ricerche scientifiche pubblicate su questo sito).
E’ il risultato probabilmente di forze parlamentari che hanno al loro interno cacciatori ed addirittura un eurodeputato di FDI -Fiocchi- che produce munizioni.
“I residenti dell’area urbana di Marina di Ginosa, che si estende a raggiera da Viale Napoli, richiamano tutela per la propria incolumità. La richiesta di sicurezza non deriva da atti delinquenziali o similari, bensì dal passaggio di squadre di cacciatori intente a sopprimere fauna selvatica, soprattutto cinghiali.
Le famiglie sono preoccupate e allarmate perché queste persone sparano con pallettoni a lunga gittata (oltre 50 metri) ad animali distanti 5-10 metri dalle abitazioni.
La segnalazione è partita l’altra mattina quando all’alba si è verificata l’ennesima scarica di fucilate, lasciando per terra la testimonianza del loro passaggio (i cacciatori) sia di un cinghiale di media taglia ammazzato che delle cartucce esplose per farlo fuori.
Da qui, la chiamata esasperata dei cittadini alla locale centrale operativa dell’Associazione Nita Era Ambiente di Taranto, coordinata dal dottor Leonardo Galante. Il quale, ha prontamente inoltrato l’esposto in specie ai livelli gerarchici superiori per la sicurezza pubblica. “