L’affondo arriva dal Veneto: l’assessore regionale all’agricoltura caccia e pesca, il leghista Giuseppe Pan, ha ufficialmente presentato la proposta per aprire alla caccia al cinghiale in via sperimentale nella parte veneta del Monte Baldo. A partire dalla prossima stagione faunistico venatoria, i cacciatori potranno essere autorizzati a sparare. Quello che insomma era già possibile in Lessinia (dove è concesso un prelievo contingentato di 800 capi l’anno) in via «sperimentale» dal 2010, ora potrà comprendere anche la montagna che si affaccia sul Garda. Resta inteso che dovrà essere rispettato un piano regionale di controllo del cinghiale approvato ancora nel 2017 su tutta la regione Veneto, compresi parchi e aree protette.
Resta ora da capire come potrà essere portato avanti un disegno del genere in un territorio complesso e sostanzialmente omogeneo (nonostante appartenga a due province diverse), e che proprio sulla base di questa sua unitarietà si era candidato a diventare patrimonio Unesco.