Al via sperimentazione contraccettivo GonaCon sui cinghiali
Al via la sperimentazione in Italia del contraccettivo GonaCon per contenere il numero della specie cinghiale.
Il contraccettivo, messo a punto negli Stati Uniti dove è registrato come contraccettivo per cavalli (Equus caballus), asini selvatici (Equus africanus) e cervi dalla coda bianca (Odocoileus virginianus) non è ancora autorizzato ne’ in Italia ne’ in alcun altro Stato membro dell’Unione europea. Il GonaCon però aveva già dimostrato piena efficacia anche nella specie cinghiale, dove con una sola iniezione blocca la riproduzione per un periodo che può arrivare fino a sei anni.
Leggi un rapporto della Dott.ssa Massei sul contraccettivo GonaCon QUI
I progetti di ricerca della durata di 24 mesi, sono stati assegnati allo scopo di mettere a punto una formulazione già conosciuta ma che consenta una più comoda somministrazione del farmaco tramite esche alimentari.
Questa sperimentazione era stata inserita nella passata Legge di Bilancio 2022 e con l’istituzione di un apposito fondo di 500mila euro.
La Direzione Generale della Sanita’ animale e dei farmaci veterinari (Dgsaf), a giugno scorso, aveva emanato un apposito bando per la selezione di progetti finalizzati all’uso sperimentale del vaccino.
Nella selezione, il Ministero ha verificato il possesso delle competenze ed expertise necessari nonchè la congruita’ scientifica ed economica del progetto proposto. Nella graduatoria si sono collocati i progetti presentati dall’Istituto zooprofilattico sperimentale del Lazio e della Toscana – dott.ssa Giovanna Massei, l’ISPRA, Università di Milano, Pisa e di Roma Tor Vergata, ASL Roma3 – e gli Istituti Zooprofilattici del Mezzogiorno, di Umbria e Marche, le Università del Queensland (Australia) e di Napoli Federico II. Sarà erogato un finanziamento pari ad un massimo di 250.000 euro ciascuno.
Questi due progetti rappresentano un’ulteriore possibilità di incremento ai già efficaci metodi ecologici disponibili. Metodi che dovrebbero essere applicati in via prioritaria in casi di problemi di convivenza con la fauna selvatica.