Incidenti con gli animali, è la sensoristica la soluzione? Un progetto dell’Università sostiene di sì: “Strade più sicure sono un vantaggio per turismo ed ecosistema”
Il progetto Margine, sviluppato da un gruppo di ricerca dell’Università di Trento, propone la sensoristica come soluzione agli incidenti causati dall’attraversamento improvviso di animali.
TRENTO. Utilizzare la sensoristica radar per evitare gli incidenti con gli animali. È questo l’obiettivo di Margine, progetto elaborato dal team di ricerca Eledia@UniTn – Disi dell’Università di Trento.
Coordinatore del team Eledia dell’Università di Trento, il professore Paolo Rocca si è occupato di Margine sin dalla sua ideazione, una decina di anni fa. “L’idea era di innovare la prassi standard per l’allerta sugli attraversamenti di ungulati, utilizzando segnali luminosi e/o acustici per allertare gli autisti solo nel caso di necessità – spiega al nostro giornale – evitando così il problema dell’assuefazione e quindi la mancanza
di attenzione alla presenza di cartelli o segnalazioni in modo continuo”.
“La tecnologia utilizza sensori wireless a basso costo e a basso consumo – continua – che monitorano il bordo strada al fine di fornire un’indicazione ad un ‘decision support system’ per l’allertamento dell’autista mediante pannelli luminosi solo nel caso di attraversamento o di condizioni di rischio per prossimità dell’ungulato presso la sede stradale. Si tratta di una rete di radar miniaturizzati, installati sulle paline a bordo strada senza alterarne la struttura o funzionalità, ed in grado di comunicare tra loro attraverso segnali wireless. Sfruttando algoritmi basati sull’intelligenza artificiale, il sistema riconosce se i movimenti rilevati siano di animali o di altro e se di potenziale pericolo per l’incolumità sia del guidatore e passeggeri dei veicoli che dell’animale. Se l’animale è fermo ed in una posizione distante dalla carreggiata, il sistema non invia alcun segnale di allarme. Gli algoritmi, di contro, riconoscono quando gli animali sono in avvicinamento o in prossimità della strada creando una situazione di potenziale pericolo”.
La tecnologia di Margine agirebbe non tanto per risolvere quanto per alleviare il problema degli incidenti dovuti all’improvviso attraversamento di animali ed é del tutto integrabile con soluzioni già esistenti completando un sistema di allertamento e prevenzione. Nel solo territorio compreso fra Storo e Pieve di Bono sono stati investiti 115 animali, specialmente ungulati (caprioli e cervi su tutti), 5 solamente tra Natale 2020 e l’inizio di febbraio. Nondimeno, la sperimentazione di un tipo di soluzione che sfruttasse la sensoristica non era mancato in Trentino..
Nel 2016, infatti, il sistema MARGINE è stato utilizzato nel tratto di strada, identificato in collaborazione con il Servizio Gestione Strade, tra località Maso Cela e la Vecchia stazione di Cavalese, in Val di Fiemme (QUI maggiori informazioni). La collocazione in un sito precedente era stata vanificata dalla costruzione di una stazione di rifornimento, ma la tecnologia messa a punto dai ricercatori di Eledia ha la possibilità di essere agilmente spostata e ricollocata mantenendo le stesse funzionalità e caratteristiche operative nonché il software di controllo e gli algoritmi di intelligenza artificiale su cui é basato.
“Il Servizio Gestione Strade possiede una mappa di rischio e in base a quella è stato scelto un sito per la sperimentazione – spiega Rocca – se, come pare ampiamente dimostrato, che gli ungulati transitano con maggior frequenza lungo stessi percorsi, le variazioni dell’ambiente possono determinare modifiche nelle abitudini degli animali stessi e quindi anche l’occorrenza degli attraversamenti in altri tratti stradali. Così è avvenuto la prima volta. Ma la rete di sensori si può rilocare velocemente. E’ una rete autoriconfigurabile. Le mappe dei punti critici, cambiando l’ambiente, possono subire delle modifiche più frequenti rispetto a quelle che il Servizio Gestione Strade riesce a monitorare attraverso le segnalazioni degli investimenti”.
La sperimentazione è durata circa un anno, dando dei risultati che Rocca considera molto positivi. “Con la tecnologia Margine, il nostro territorio ad alta vocazione turistica, potrebbe mettere in campo una soluzione in grado di rendere le strade di montagna più sicure nel rispetto della fauna selvatica e dell’ecosistema complessivo – spiega – la sperimentazione ha dimostrato un grado di affidabilità superiore al 90%. Abbiamo capito che la tecnologia funziona, ma non si è andati più avanti per diverse ragioni, tra cui sicuramente la crisi economica che ha rallentato non solo questo progetto. Ciò che è mancata è inoltre un’azienda che ingegnerizzasse il sistema elaborato da Eledia”.
I costi, d’altronde, sono contenuti. “La tecnologia potrebbe essere certamente adatta per monitorare il territorio di Condino. Il rettore della Riserva di Cimego, Fabrizio Boldrini, aveva dimostrato fin da subito un forte interessamento per Margine ed ha sempre seguito con interesse il progetto. Questa tecnologia ha il vantaggio di monitorare tutti gli attraversamenti, non solo quando ci sono incidenti. Il sistema può garantire un’autonomia di oltre un anno, essendo i sensori a basso consumo, con la possibilità di utilizzare dei piccoli pannelli fotovoltaici per estenderne ulteriormente il tempo di vita. La sensoristica radar è un settore in forte evoluzione. Noi, ad ogni modo, andiamo avanti con lo sviluppo di Margine in laboratorio e con sperimentazioni in altri contesti nazionali ed internazionali beneficiando di collaborazioni con altri enti di ricerca”, conclude.
Nell’ottobre del 2020, il consigliere provinciale del Movimento 5 Stelle Alex Marini aveva ottenuto l’approvazione in Consiglio di una mozione per l’applicazione di Margine su alcuni tratti stradali maggiormente interessati dal fenomeno degli attraversamenti di animali (QUI il documento).
Articolo di Davide Deledia